martedì 9 novembre 2010

ARTICOLO PUBBLICATO SUL GIORNALE "IL LAMETINO"


Nell’ultimo decennio il sistema bancario italiano è cambiato profondamente, sia in dimensioni, che nel modo di operare, la crescente apertura internazionale, ha innalzato il livello della concorrenza, avviando un vasto processo di ristrutturazione del sistema bancario,che si è concentrato nel razionalizzare le strutture produttive.
Promuovendo le fusioni tra gruppi bancari e decentrando alcune funzioni  in outsourcing per ammortizzare i costi, creando, una maggiore complessità e articolazione delle strutture organizzative dei gruppi bancari.
Le banche di natura popolare, caratterizzate da stretti rapporti con il tessuto delle piccole e medie imprese, invece hanno mostrato, un notevole dinamismo privilegiando la crescita interna al loro territorio fidelizzando i propri clienti, ed assistendo fasce di clientela potenzialmente a rischio, di esclusione dai mercati del credito, mantenendo attivi particolari segmenti del mercato locale, famiglie, professionisti, artigiani, piccole e medie imprese.

Questa spiccata caratteristica di natura sociale e solidale ha determinato un forte successo sul piano sociale infatti, oggi in piena crisi mondiale dove le banche di respiro internazionale e nazionale stanno affrontando momenti difficili  sicuramente risulta essenziale  rivolgersi alle  strutture bancarie radicate sul nostro territorio in previsione anche del mutamento di alcune norme fondamentali del sistema bancario.

Basilea 3 è il nuovo sistema di regole patrimoniali che le banche avranno l’ obbligo di adottare in un percorso guidato che inizierà dal 2013.
In sostanza agli istituti di credito sarà imposto di raccogliere più capitali, e di rinunciare ad attività rischiose, destinando questi capitali a formare una sorta di “cuscinetto” per proteggersi da eventuali perdite.
Queste misure imposte agli istituti di credito renderanno più solide le banche a lungo termine,ma  ci sarà, almeno in fase iniziale un restringimento delle erogazioni creditizie alle aziende ed alle famiglie (che in Italia rappresentano circa l’ 80% del mercato nel settore creditizio) .Questo sistema normativo darà garanzia per il futuro per evitare di affrontare ipotetici  rischi di  default di stato  come è avvenuto diversi anni fa in Argentina e più recentemente in Grecia.Tutte le imprese d’ altra parte,  dovranno comunque rimodulare il loro modo di confrontarsi con le banche, rivolgendo particolare attenzione alla  gestione finanziaria prendendo come punto di partenza il rating interno.


di Fortunato Novelliere

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