giovedì 16 febbraio 2012

MUTUI TIME domande e risposte

Di seguito riporto delle domande e risposte molto interessanti tratte da "Il sole24ore"

Buona Lettura 
Fortunato Novelliere

Perché i tassi dei nuovi mutui sono così alti?
La colpa non è dei tassi di interesse di base (l'Euribor per i variabili e l'Irs per i fissi), che anzi sono su livelli storicamente bassi, ma del ricarico che la banca applica su questi per arrivare al tasso «finito». Il cosiddetto «spread» dipende da una serie di fattori quali le politiche commerciali, la rischiosità del cliente, ma anche dal costo della raccolta bancaria, cioè dal prezzo che gli istituti finanziari pagano per approvvigionarsi di quel denaro che poi impiegano presso la clientela. È soprattutto quest'ultima voce a essere aumentata negli ultimi mesi, di riflesso alla crisi del debito che ha raggiunto anche l'Italia: lo stesso premio che i BTp italiani devono pagare rispetto ai Bund tedeschi lo versano più o meno anche le banche quando vanno a chiedere il denaro a medio lungo termine sul mercato. Questo rende appunto più onerosa la raccolta e spiega in larga parte il rincaro degli spread sui mutui, che sono più che raddoppiati da giugno.
Impatto: ALTO

Cosa posso fare per evitare un costo simile?
Gli spread sono fissati dalla banca, e sono difficilmente contrattabili. In una fase come quella attuale dove i cambiamenti nelle politiche di prezzo degli istituti finanziari sono all'ordine del giorno occorre seguire le offerte con una certa frequenza ed estendere al massimo il confronto, perché possono esistere differenze di tasso anche significative fra le banche che ancora hanno interesse nel contrarre mutui (e quindi hanno ancora tassi relativamente aggressivi) e quelle che invece intendono di fatto uscire dal mercato (applicando spread molto elevati). Bisogna poi fare attenzione alle regole per fissare il tasso: tra il momento del preventivo e quello della stipula vera e propria spesso trascorre un lasso di tempo significativo e, se non presta la dovuta attenzione, il futuro mutuatario rischia di ritrovarsi un tasso molto diverso rispetto a quello atteso.
Impatto: MEDIO

Adesso è più conveniente il fisso o il variabile?
Negli ultimi mesi il «vantaggio» del variabile si è ridotto, ma resta ancora significativo (in media le rate iniziali sono inferiori del 15-20%) e potrebbe protrarsi almeno per 2-3 anni. Chi stipula adesso un variabile dovrà però portarsi dietro fino al termine del mutuo uno «spread» decisamente pesante (mentre chi sceglie il fisso deve guardare più che altro al tasso «finito» e non allo spread). La decisione deve tutavia prescindere dalle considerazioni del momento e basarsi in primo luogo sulla situazione reddituale del richiedente e sulla sua propensione al rischio.
Impatto: MEDIO
TUTELA
La rinegoziazione del mutuo è una possibilità oppure un diritto ?

Il Dl 70/2011 ha disposto che fino al 31 dicembre 2012 hanno diritto a ottenere la rinegoziazione coloro che, prima del 14 maggio 2011, abbiano stipulato, o si siano accollati, un contratto di mutuo ipotecario a tasso variabile per tutta la durata del contratto, di importo non superiore a 200mila euro, per l'acquisto o la ristrutturazione di un'abitazione, possiedano un'attestazione dell'indicatore della situazione economica equivalente (Isee) non superiore a 35mila euro e non abbiano avuto ritardi nel pagamento delle rate del mutuo. Questa rinegoziazione assicura, per un periodo non superiore alla durata residua del finanziamento, l'applicazione di un tasso annuo nominale fisso non superiore al tasso che si ottiene in base al minore tra l'Irs in euro a 10 anni e l'Irs in euro di durata pari alla durata residua del mutuo, maggiorato di uno spread pari a quello indicato (ai fini della determinazione del tasso stesso) nel contratto di mutuo.
Si può anche concordare con la banca che la rinegoziazione comporti l'allungamento del piano di rimborso per un periodo massimo di cinque anni, purché la durata residua non superi i venticinque anni.
Impatto: MEDIO

martedì 27 settembre 2011

RICETTA ANTICRISI INTERNAZIONALIZZAZIONE E MARKETING

La crisi finanziaria e la forte concorrenza delle economie emergenti si sono inserite nel panorama industriale italiano con la forza di un uragano che ha coinvolto molte piccole imprese famigliari, ma anche imprese medio-grandi. La pressione competitiva ha spazzato via soprattutto le imprese a basso valore aggiunto e quelle senza accesso al mercato dei consumatori. Le imprese rimaste hanno ricercato soluzioni innovative orientate principalmente al contenimento dei costi e, quelle più lungimiranti, alla ricerca di nuovi prodotti e nuovi potenziali mercati. La concorrenza proveniente dai paesi low-cost ha portato beneficio alle aziende più previdenti che hanno trovato l’apertura di nuovi mercati, mentre ha creato un danno notevole alle aziende che lavorano in alcuni settori del made  in Italy, che si sono chiuse per timore di esserne colpite. Un altro aspetto molto importante è la delocalizzazione delle fasi produttive in altri paesi, e l’affidamento di rami d’azienda a società terze (outsourcing) ciò permette alle imprese di ammortizzare i costi ed avere delle società esterne altamente specializzate per ciascuna attività da loro affidata. Perciò in un panorama come quello attuale è preferibile continuare ad investire nella ricerca, nello sviluppo dei prodotti, nel marketing, nella comunicazione , e soprattutto nel processo d’internazionalizzazione delle aziende, per avere una base più ampia di fonti dalle quali attingere risorse utili per le aziende.
Non a caso le imprese che sono in attivo hanno concentrato le proprie risorse nel marketing e nell’internazionalizzazione e prima di  tutto non si sono lasciate intimorire dallo scenario mondiale.
                                                                                               Fortunato Novelliere

giovedì 25 novembre 2010

DOVE POSSO TROVARE CREDITO ? 2/2

Il seguente post è la seconda parte dell' articolo pubblicato il 30 di ottobre.

Contributi in conto capitale, cosa sono ?

Rappresentano capitali a fondo perduto che non devono essere restituiti dal beneficiario all'ente che li eroga; non ci sono neppure particolari forme di interessi da corrispondere.
In genere questi finanziamenti vengono utilizzati per acquistare macchinari, impianti produttivi e di organizzazione logistica. Di solito sono il governo e le regioni a proporre soluzioni di questo tipo, per rilanciare le imprese o particolari settori che hanno la necessità di incentivi.

Interventi in conto garanzia :

Sono misure per far accedere al credito i soggetti individuali e le imprese che non hanno adeguate e sufficienti garanzie da offrire alle banche in cambio di finanziamenti. La copertura dai rischi viene assicurata da "fondi di garanzia" che vengono costituiti da consorzi per la garanzia collettiva dei fidi bancari.

I Confidi sono presenti sul territorio e sono costituiti grazie al supporto di tutte le associazioni di categoria.
Confidi è un consorzio che si occupa di credito alla piccola e media impresa e alle aziende artigiane. In genere i Consorzi Fidi si costituiscono su base territoriale e coinvolgono banche e associazioni di categoria (Confindustria, Confapi, Confartigianato). I compiti del Confidi sono la concessione della propria garanzia dal 50% al 70% a seconda della tipologia di attività; consulenza finanziaria nella scelta delle linee di credito più vantaggiose per le aziende. Ogni Confidi lavora almeno con una decina di istituti di credito con i quali ha stipulato convenzioni per ottenere credito a condizioni di favore.

Gli argomenti trattati anche se non sono stati approfonditi sono complessi, soprattutto per coloro che intraprendono una nuova attività e non sanno a chi rivolgersi.

martedì 9 novembre 2010

ARTICOLO PUBBLICATO SUL GIORNALE "IL LAMETINO"


Nell’ultimo decennio il sistema bancario italiano è cambiato profondamente, sia in dimensioni, che nel modo di operare, la crescente apertura internazionale, ha innalzato il livello della concorrenza, avviando un vasto processo di ristrutturazione del sistema bancario,che si è concentrato nel razionalizzare le strutture produttive.
Promuovendo le fusioni tra gruppi bancari e decentrando alcune funzioni  in outsourcing per ammortizzare i costi, creando, una maggiore complessità e articolazione delle strutture organizzative dei gruppi bancari.
Le banche di natura popolare, caratterizzate da stretti rapporti con il tessuto delle piccole e medie imprese, invece hanno mostrato, un notevole dinamismo privilegiando la crescita interna al loro territorio fidelizzando i propri clienti, ed assistendo fasce di clientela potenzialmente a rischio, di esclusione dai mercati del credito, mantenendo attivi particolari segmenti del mercato locale, famiglie, professionisti, artigiani, piccole e medie imprese.

Questa spiccata caratteristica di natura sociale e solidale ha determinato un forte successo sul piano sociale infatti, oggi in piena crisi mondiale dove le banche di respiro internazionale e nazionale stanno affrontando momenti difficili  sicuramente risulta essenziale  rivolgersi alle  strutture bancarie radicate sul nostro territorio in previsione anche del mutamento di alcune norme fondamentali del sistema bancario.

Basilea 3 è il nuovo sistema di regole patrimoniali che le banche avranno l’ obbligo di adottare in un percorso guidato che inizierà dal 2013.
In sostanza agli istituti di credito sarà imposto di raccogliere più capitali, e di rinunciare ad attività rischiose, destinando questi capitali a formare una sorta di “cuscinetto” per proteggersi da eventuali perdite.
Queste misure imposte agli istituti di credito renderanno più solide le banche a lungo termine,ma  ci sarà, almeno in fase iniziale un restringimento delle erogazioni creditizie alle aziende ed alle famiglie (che in Italia rappresentano circa l’ 80% del mercato nel settore creditizio) .Questo sistema normativo darà garanzia per il futuro per evitare di affrontare ipotetici  rischi di  default di stato  come è avvenuto diversi anni fa in Argentina e più recentemente in Grecia.Tutte le imprese d’ altra parte,  dovranno comunque rimodulare il loro modo di confrontarsi con le banche, rivolgendo particolare attenzione alla  gestione finanziaria prendendo come punto di partenza il rating interno.


di Fortunato Novelliere

sabato 30 ottobre 2010

DOVE POSSO TROVARE CREDITO ? 1/2

Molto spesso quando si apre un' attività commerciale si parte con le "giuste" coperture economiche.Si intende con le "giuste" coperture economiche il capitale minimo per l' affitto di un ufficio, di un negozio, di un capannone, ed anche il noleggio di macchinari e attrezzature.

Queste voci costituiscono parte delle spese fisse che vengono spalmate nel corso dei mesi, ogni titolare deve avere un’ idea chiara della dimensione di questa voce e capire se e quando, sulla base delle sue previsioni sarà in grado di pareggiare i costi con le entrate, questo pareggio in economia aziendale viene chiamato BREAK EVEN POINT.

Ciò premesso è fondamentale trovare credito, le banche in genere costituiscono i primi interlocutori, poi potremmo contare anche su investitori privati per allargare la partecipazione, oppure le istituzioni pubbliche, per ottenere finanziamenti agevolati.

LA BANCA eroga finanziamenti sotto forma di capitali di debito ciò significa che a fronte di una certa somma di denaro erogata dagli sportelli, il titolare dovrà rimborsare la somma, dietro la corresponsione di interessi, oltre alle quote del capitale. 

L’ INVESTITORE PRIVATO invece è propenso ha sostenere la capitalizzazione dell’ impresa, in tutte le fasi: dall’ avviamento fino allo sviluppo, in genere l’ intervento di questi partner non è basato su scadenze precise come avviene per i prestiti bancari.


LE ISTITUZIONI PUBBLICHE posso essere fonte di finanziamenti agevolati che sono previsti per legge, disposizioni ministeriali, emanazione di bandi comunitari, statali e regionali.Oppure possono essere previsti per sostenere lo sviluppo di attività in particolare aree geografiche con zone depresse, piuttosto che per particolari categorie di persone ad esempio l’ imprenditoria femminile o per settori specifici come l’ artigianato e l'agricoltura.

N.B. la prossima settimana inserirò un post su CONTRIBUTI IN CONTO CAPITALE E INTERVENTI IN CONTO GARANZIA.    

lunedì 18 ottobre 2010

Come posso innovare la mia azienda ? Da dove devo partire per trovare nuovi clienti ?

Tutti gli imprenditori ma anche coloro che devono iniziare un’ attività imprenditoriale, hanno sempre la tendenza a trovare qualcosa che le altre imprese non hanno ancora lanciato sul mercato.

Ma come si fà a studiare in maniera analitica il mercato che ci circonda ?

Si deve partire dal PIANO DI MARKETING :

A)    classificare i bisogni del mercato di riferimento e suddividerli per categorie, tra queste categorie si potrebbero individuare bisogni che vengono considerati latenti, in quanto neanche il cliente è consapevole di averne esigenza.


B)    Iniziando dai bisogni abbiamo la visione completa del TARGET dei clienti tipo rispetto alla nostra offerta di prodotti o servizi.


C)    In base ai prodotti o servizi presi in esame è necessario stilare il rapporto tra domanda e offerta per verificare gli elementi che dominano il mercato.


D)    Queste ricerche, permettono di  rilevare le conoscenze necessarie per scegliere e decidere meglio le linee strategiche dell’ azienda ovvero identificare “IL GOVERNO DELL’ AZIENDA".


E)     Oltre a conoscere l’ esigenze dei clienti è necessario anche avere tutte le informazioni utili sulle aziende concorrenti, es. la fetta di mercato che occupano, il loro raggio d’ azione, la loro distanza in termini territoriali rispetto alla nostra azienda.


Concentrando l’ attenzione su questi punti fondamentali  si può scegliere in maniera approfondita la linea strategica che si andrà ad attuare, ad ES. RINNOVANDO RAMI D’ AZIENDA O CREANDO NUOVI PRODOTTI.

sabato 9 ottobre 2010

COME POSSO FARMI FINANZIARE UNA NUOVA IDEA IMPRENDITORIALE ?

Il primo passo da fare è la stesura del piano d' impresa o meglio noto come BUSINESS PLAN, il progetto avrà una duplice funzione:

A) La Funzione Interna permetterà all' imprenditore di valutare la validità della sua idea;

B) La Funzione Esterna invece consentirà di far valutare il progetto a valutatori esterni ad esempio istituti di credito, per eccedere ai finanziamenti privati, oppure ad amministrazioni nazionali ed estere, per accedere ai finanziamenti pubblici o della Comunità Europea.

MA COSA DEVE CONTENERE IL BUSINESS PLAN ?

Il BUSINESS PLAN deve riepilogare il progetto imprenditoriale, le linee strategiche, gli obiettivi e la pianificazione economica finanziaria dell' impresa.